La Santomiele è nata nel 1930, quando suo nonno, di ritorno dall’Argentina dove aveva appreso il mestiere di orologiaio ed orafo, comprò, con i risparmi di anni di lavoro, un fondo rustico (di cerca 6 ettari denominato Santomiele) confinante con un piccolo apprezzamento di terreno ricevuto in eredità dal padre. Con l’aiuto di alcuni coloni iniziò la coltivazione piantando circa 3000 piante di fichi ed olivi in senso alternato.
La coltivazione dei fichi migliorò sempre di più fino ad arrivare alla fine degli anni sessanta a 50 quintali di prodotto secco annuale. Negli anni settanta, con la morte del nonno, iniziò un lento declino dell’azienda fino agli anni novanta, quando Antonio iniziò il recupero delle piantagioni dei fichi e degli olivi utilizzando metodi di coltivazioni esclusivamente naturali. Nel 1999, vista la crescita sia quantitativa che qualitativa della produzione dei fichi, è stata costituita la “Santomiele sas” allo scopo di promuovere e valorizzare in particolare i fichi bianchi del Cilento. In pochi anni, l’azienda si è messa in mostra per la qualità dei suoi prodotti, tanto che riviste importanti del settore, come “La Cucina Italiana”, “Gambero Rosso”, “Dove” e l’”Atlante dei Parchi Italiani”gli hanno dedicato ampi spazi. Oggi l’azienda lavora 25 quintali di fichi essiccati (75 quintali di fresco), di questi il 30% sono raccolti in terreni di proprietà, mentre il restante arriva da coltivazioni condotte da produttori di fiducia che hanno le loro piantagioni ad Eredita Cilento, Prignano ed Agropoli. La Santomiele ha al suo attivo 8 dipendenti (tutte donne) da agosto a dicembre, periodo della lavorazione dei fichi.